Chiesa Evangelica Breccia di Roma
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Art(e)vangelo: "Bello a vedersi". L'attrazione ingannevole dell'arte - Genesi 3,1-9; Giacomo 1,13-15
Per natura siamo attratti dalla bellezza. La bellezza parla al profondo della nostra anima in modi che a volte le parole non possono fare. La bellezza evoca pensieri, emozioni e desideri. Quando è stata l'ultima volta che hai ammirato una bella opera d'arte? Una scultura, un dipinto, un film, una canzone, un piatto di cibo… Quali pensieri, emozioni o desideri ha evocato? L'attrazione dell'arte è potente. Per questo motivo, l'arte può anche essere molto pericolosa. L'attrazione per le cose belle e buone può portare, e ha portato, a molta sofferenza. Per capire meglio la potenza ingannevole della bellezza dobbiamo capire meglio noi stessi. È in questa storia della Genesi 3, nel Giardino dell'Eden, che scopriamo come l'attrazione ingannevole dell'arte sia iniziata con una verità snaturata, che ha portato a una bellezza sfruttata e a una brama insoddisfatta. Questa è la nostra storia.
- Lettura della Parola di Dio (Genesi 3,1-9 e Giacomo 1,13-15) e predicazione dell'evangelo “Bello a vedersi: l’attrazione ingannevole dell’arte”
1. Una verità snaturata
2. Una bellezza sfruttata
3. Una brama insoddisfatta